PROGETTO "MUOVERSI INSIEME"

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“Muoversi insieme”, un progetto per le fragilità

 

Sette realtà non-profit del distretto di Fidenza sono l’anima del progetto “Muoversi Insieme” che si propone di sostenere l’inclusione delle persone con disabilità e contrastare il rischio solitudine nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento partecipato. L’iniziativa della Regione Emilia-Romagna, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coordinata nel parmense da Forum Solidarietà, sta entrando nel vivo con la prima fase che prevede la ricerca e la formazione di nuovi volontari, punto essenziale da raggiungere per arrivare all’obiettivo finale, ovvero dar vita ad un servizio di trasporto solidale e sperimentare modalità differenti di aiuto alle famiglie impegnate nel lavoro di assistenza. Tutte le organizzazioni aderenti si occupano di fragilità sociale e, nell’ambito di questo progetto, hanno l’Associazione Insieme come ente capofila. Le altre associazioni coinvolte sono: Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza, Associazione Fidentina Culturale Ricreativa, Diversabili Gruppo Condivisione, Il Faro 23, UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Sezione “Paolo Bertellini”, Centro Socio Ricreativo Comunale Salsoinsieme. “Negli 11 comuni che compongono il distretto di Fidenza -spiega Stefano Gandolfi, presidente dell’Associazione Insieme-si registra un progressivo aumento di cittadini ultraottantenni, una tendenza che ci accomuna al resto dell’Italia. Se a questo aggiungiamo la modifica della struttura familiare, per cui circa due terzi delle famiglie sono composte da persone di età superiore ai sessant’anni e sono sempre più numerosi i nuclei unipersonali, ne conseguono profonde modificazioni nelle condizioni di vita e di relazione”. Questo significa in primis riduzione della mobilità che comporta meno rapporti sociali, con ripercussioni sul piano cognitivo e psicologico. Su 2200 controlli complessivi effettuati nel 2017 dal Centro Disturbi Cognitivi dell’AUSL di Parma nel distretto fidentino, sono state 450 le nuove diagnosi di demenza senile. A questo target appartengono i 55 nuclei familiari seguiti dal Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza, cui si sommano i dati relativi alle 385 persone con disabilità del distretto, la maggioranza delle quali adulte (369). L’associazione UILDM segue 12 adulti con patologie neuromuscolari, Il Faro 23 si occupa di 15 giovani-adulti con disabilità cognitiva, mentre Diversabili Gruppo Condivisione supporta 24 famiglie che hanno al loro interno un membro affetto da disabilità. “I volontari segnalano difficoltà di spostamento crescenti, dovute anche all’invecchiamento delle reti parentali di sostegno e alla mancanza di trasporti pubblici che difficilmente collegano comuni distanti tra loro”, continua Stefano Gandolfi. Facilitare la mobilità è un punto essenziale per uscire dall’isolamento, e per farlo c’è bisogno dell’aiuto di nuovi volontari attivi, debitamente formati per comprendere i bisogni delle persone assistite. È questa la prima azione del progetto “Muoversi Insieme”, avviata in questi giorni: nei comuni di Fidenza, Salsomaggiore, Fontanellato, Busseto e Soragna sono stati affissi manifesti per reclutare cittadini disposti a spendere parte del loro tempo libero per affiancare chi vive situazioni di solitudine, sollevando i familiari impegnati nel lavoro di cura in tante piccole incombenze come commissioni, compagnia a domicilio e trasporto in auto. Gli aspiranti volontari che risponderanno all’appello verranno incontrati per un colloquio preliminare presso le sedi delle associazioni coinvolte, e chi risulterà idoneo accederà ad una formazione coerente con l’ambito di attività prescelto: supporto alla disabilità giovanile e adulta, sostegno agli anziani e alle famiglie che hanno al loro interno anziani affetti da demenza, aiuto agli adulti fragili a causa di fattori socio-sanitari. Oltre al taxi solidale, si prevede di organizzare attività ricreative e di socializzazione per le persone affette da Alzheimer e di avviare percorsi di rielaborazione dei vissuti emotivi collegati all’esperienza di disabilità. “Tutte le associazioni aderenti lavoreranno in sinergia allo sviluppo del progetto e contribuiranno alla sua promozione secondo le proprie competenze-spiega Gandolfi-Il target dei destinatari è molto ampio, va dai 18 ai 70 anni, e quando tutti i servizi saranno a regime (taxi solidale, attività ricreative e rielaborazione dei vissuti) pensiamo di coinvolgere circa 130 famiglie”. Anche l’impatto sociale a lungo termine è ambizioso: “I nuovi volontari che le associazioni sperano di reclutare e formare favoriranno il ricambio generazionale interno. Nello stesso tempo i familiari, oggi destinatari delle azioni di aiuto, potrebbero svolgere un ruolo attivo in progetti futuri, affiancando come “esperti” persone che vivono la fase iniziale dell’assistenza ad un congiunto anziano o disabile”.

Ritratto di admin_salsomaggiore

admin_salsomaggiore